Il sale di Sicilia tra storia e tradizione
Un paesaggio inconsueto, in cui mare e terra si compenetrano in un pittoresco e
fantasioso contesto, caratterizza la costa pianeggiante che, da Trapani a Marsala, costituisceun vero e proprio museo naturalistico e archeologico en plein air, anche per la singolare
presenza dei tipici mulini a vento disseminati fra le antiche saline, autenticounicum in area europea e mediterranea.
Questi imponenti e affascinanti gioielli di meccanica sfruttavano, fino a qualche decennio
addietro, l'energia eolica per due diverse utilizzazioni: una era quella dello spostamento
dell'acqua da una vasca all'altra, grazie alla vite di Archimede; l'altro uso era la raffinazione del sale per mezzo di macine rotanti a conclusione del ciclo produttivo,
industriale al loro tradizionale splendore. alcuni mulini sono stati già ripristinati
cioè dopo la raccolta del cloruro di sodio cristallizzato depositatosi sul fondo delle
caselle a seguito dell' evaporazione agevolata dal clima caldo e asciutto della lunga
estate siciliana.La fatica dei salinari non trovava interruzione durante l'intero arco dell'anno, prima
per i lavori preparatori, poi per l'uso e la manutenzione dei mulini, quindi per la raccolta
del prodotto da confezionare e trasferire sui mezzi di trasporto per la vendita in italia e
all'estero.
Di recente sono stati introdotti nel sistema di lavorazione moderni macchinari che si
avvalgono dell'energia elettrica ed hanno sostituito perciò i mulini, molti dei quali versano
di conseguenza in uno stato di deterioramento e di abbandono. Ma fortunatamente
è in atto un'operazione di recupero, finanziata da privati, dalla Regione Siciliana e dai
fondi europei di Agenda 2000, che mira a restituire questi preziosi manufatti di archeologiaindustriale al loro tradizionale splendore. alcuni mulini sono stati già ripristinati
nelle loro funzioni grazie al fattivo impegno di maestranze trapanesi che hanno
ereditato dalle generazioni precedenti le regole tramandate a memoria e le competenze
tecniche indispensabili.
Le saline non sono un invenzione recente. Le prime di esse, secondo Piero Bartoloni
del C.N.R., vennero impiantate dai Fenici, che sulla produzione e sul commercio del sale
fondavano una parte consistente della loro economia.
All’inizio del secondo millennio d.C. si registrano alcune cronache di geografi arabi, i quali
attestano, per averne preso diretta visione, l’esistenza a Trapani delle saline.
Nelle fasi storiche successive non si verifica alcuna interruzione di tale attività che anzi si espande
fino a raggiungere, tra il XIX e il XX secolo, una dimensione internazionale.
Un tempo, prima dell’ammodernamento degli impianti, nelle saline trapanesi lavoravano
circa duemila operai, ma le nuove tecnologie hanno definitivamente ridimensionato l’entitànumerica del personale, che oggi ammonta a poco più di un centinaio di addetti in pianta stabile.
A questi si possono aggiungere cinquanta o sessanta lavoratori stagionali, assunti per brevi periodi tra agosto e ottobre.
L’incremento del reddito complessivo aziendale si affida oggi pertanto al binomio turismo-cultura, che copre
una fascia consistente di visitatori.
Al di là del dato meramente economico, rimane comunque, come elemento di non minore peso e
valore, la conservazione di un ambiente veramente straordinario, che ospita una fauna di
colonie di uccelli migratori e una flora di rarissime piante acquatiche e di fiori dai mille colori,
che non poco contribuiscono alla suggestione di questo importante lembo di costa siciliana.
Maurizio Vento
Gli odori, i colori, i sapori della sicilia. Una terra "forte", dove tutto è intenso, capace
di suscitare forti emozioni, il desiderio di tornare una volta ancora per conoscerla
piu' a fondo in simbiosi con la natura e a contatto con la sua gente.
cosi' è stato anche per Marcello Tramandoni. è la Sicilia piu' profonda, piu' faticosa,piu' vera quella che appare nelle sue immagini, dai volti della gente di Palermo ai
trapanesi raccolti in processione.
La fatica dei salinari colta nella tensione dei loro volti, la forza fisica, i mestieri antichi
che affiancano senza tempo le vecchie alle nuove generazioni, gli attrezzi di lavoro
passati di mano in mano: questa è la lavorazione del sale nelle saline di Trapani,
una "catena di montaggio" che Marcello Tramandoni ha fissato in questi scatti.
Immagini che colgono l'immediatezza del momento sia esso rappresentato da un
gesto o dall'intensità di uno sguardo, dove il vero protagonista è l'uomo e il lavoro
in se' sembra quasi fare da sfondo.
Una terra la Sicilia, fonte inesauribile di vita capace di attirare a se anche chi è nato
e vive a centinaia di chilometridi di distanza. Una sorta di "mal di Sicilia" che ha col-
pito anche il nostro fotografo, che proprio da quest'isola ha tratto gli spunti per le
sue fotografie piu' belle.
Raffaella Missaglia