Trapani Il sale 2001t - Marcello Tramandoni Photographer

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Il sale di Sicilia tra storia e tradizione

Un  paesaggio  inconsueto, in cui mare e terra  si compenetrano in un  pittoresco e
fantasioso contesto, caratterizza la costa pianeggiante che, da Trapani a Marsala, costituisce
un vero e proprio museo naturalistico e archeologico  en plein air, anche per la singolare
presenza dei  tipici mulini a vento disseminati  fra le antiche saline,  autentico
unicum in area europea e mediterranea.
Questi imponenti e affascinanti gioielli di meccanica sfruttavano,  fino a qualche decennio
addietro,  l'energia eolica  per due diverse utilizzazioni: una era quella dello spostamento
dell'acqua da una vasca all'altra, grazie alla vite di Archimede;  l'altro uso era la raffinazione
del sale per mezzo di  macine rotanti a conclusione del  ciclo  produttivo,
cioè dopo la raccolta del cloruro di  sodio  cristallizzato  depositatosi sul fondo delle
caselle  a  seguito dell' evaporazione agevolata dal  clima caldo e  asciutto della  lunga  
estate siciliana.
La fatica dei salinari non trovava  interruzione durante  l'intero arco dell'anno,  prima
per i lavori preparatori, poi per l'uso e la manutenzione dei mulini, quindi per la raccolta
del prodotto da confezionare e trasferire sui mezzi di  trasporto per la vendita in italia e
all'estero.
Di recente sono stati introdotti nel sistema di lavorazione moderni macchinari che si
avvalgono dell'energia elettrica ed hanno sostituito perciò i mulini, molti dei quali versano
di conseguenza in uno stato di deterioramento e di abbandono. Ma fortunatamente
è in atto un'operazione di recupero, finanziata da  privati, dalla Regione Siciliana e dai
fondi  europei  di  Agenda 2000,  che mira  a restituire questi  preziosi  manufatti di archeologia
industriale al loro tradizionale  splendore. alcuni  mulini sono stati già  ripristinati
nelle loro  funzioni  grazie al fattivo impegno  di maestranze  trapanesi  che hanno
ereditato dalle generazioni  precedenti  le regole  tramandate a memoria e le competenze
tecniche indispensabili.
Le saline non sono un invenzione recente. Le prime di esse, secondo Piero Bartoloni
del C.N.R., vennero impiantate dai Fenici, che  sulla produzione  e sul commercio del sale
fondavano una parte consistente della loro economia.
All’inizio del  secondo millennio d.C. si registrano alcune cronache di geografi arabi, i quali
attestano, per averne preso diretta visione, l’esistenza  a Trapani delle saline.
Nelle fasi storiche successive non si verifica alcuna interruzione di tale attività che anzi si espande
fino a raggiungere, tra il XIX e il XX secolo, una dimensione internazionale.
Un tempo, prima dell’ammodernamento degli impianti, nelle saline trapanesi lavoravano
circa duemila operai, ma le nuove tecnologie hanno definitivamente ridimensionato  l’entità
numerica del personale, che oggi ammonta a poco più di un centinaio di addetti in pianta stabile.
A questi si possono  aggiungere cinquanta o sessanta lavoratori stagionali, assunti per brevi periodi
tra agosto e ottobre.
L’incremento del  reddito complessivo aziendale si affida oggi pertanto al binomio turismo-cultura, che copre
una fascia consistente di visitatori.
Al di là del dato meramente economico, rimane  comunque, come elemento di non minore peso e
valore, la  conservazione di un ambiente veramente  straordinario, che ospita una fauna di
colonie di uccelli migratori e una flora di rarissime piante acquatiche e di fiori dai mille colori,
che non poco contribuiscono alla suggestione di questo importante lembo di costa siciliana.
                                                                             
Maurizio Vento


Gli odori, i colori, i sapori della sicilia. Una terra "forte", dove tutto è intenso, capace
di  suscitare forti emozioni, il desiderio  di tornare una volta  ancora per conoscerla
piu' a fondo in simbiosi con la natura e a contatto con la sua gente.
cosi' è stato anche per Marcello Tramandoni. è la Sicilia piu' profonda, piu' faticosa,
piu' vera quella  che appare nelle sue immagini, dai volti della  gente  di  Palermo ai
trapanesi raccolti in processione.
La fatica dei salinari colta  nella tensione dei loro volti,  la forza fisica, i mestieri antichi
che affiancano senza tempo le vecchie alle nuove generazioni, gli attrezzi di lavoro
passati di mano in mano: questa è la lavorazione del sale nelle saline  di Trapani,
una  "catena  di montaggio"  che Marcello  Tramandoni  ha fissato  in  questi  scatti.
Immagini che colgono l'immediatezza del momento  sia esso  rappresentato da  un
gesto o dall'intensità di uno sguardo, dove il vero protagonista è l'uomo e il lavoro
in se' sembra quasi fare da sfondo.
Una terra la Sicilia, fonte inesauribile di vita capace di attirare a se anche chi è nato
e vive a centinaia di chilometridi di distanza. Una sorta di "mal di Sicilia" che ha col-
pito anche il nostro  fotografo, che proprio  da quest'isola ha tratto  gli spunti per le
sue fotografie piu' belle.

Raffaella Missaglia   




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